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Il Festival di Emergency a Reggio Emilia


03/09/2022

di Maura De Sanctis

La scelta: dare voce alle vittime di guerre. Modera il reporter Riccardo Iacona


Il Festival di Emergency a Reggio Emilia [ Reggio Emilia ] - In Piazza Prampolini a Reggio Emilia, sabato 3 settembre, nell’ambito del Festival di Emergency, associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, 3 ospiti d’eccezione intervistati dal noto giornalista Riccardo Iacona conduttore di “Presa diretta” Rai 3, raccontano i drammi della guerra e quanto ci sia bisogno di PACE nel mondo.

Il primo intervento a cura di Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice specializzata in conflitti ed emigrazioni, ha riguardato la guerra in Ucraina. La giornalista si è soffermata soprattutto sull’origine del conflitto evidenziando l’invasione ingiustificata delle truppe russe. Un conflitto che Vladimir Putin ha voluto dopo anni in cui le tensioni nel Paese si erano acutizzate in seguito al referendum (non riconosciuto) per l’annessione della Crimea e all’inizio delle ostilità armate.

Ed è proprio a causa di questa guerra e di tutte le altre guerre, ancora oggi i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani, scritti quasi 70 anni fa, vengono calpestati negando a chi vive la guerra di scappare dalle persecuzioni. Ma il diritto alla sicurezza e a una vita dignitosa non appartiene forse a tutti? La realtà dei fatti dimostra il contrario. Il voler impedire ad altri essere umani di arrivare nel nostro paese significa negargli gli stessi nostri diritti e ciò crea inevitabilmente disuguaglianza e quindi alimenta la guerra.

A memoria, anche noi italiani abbiamo toccato con mano la guerra, ma la nostra classe politica sembra essersene dimenticata: in tutti questi anni non si è adoperata per costruire un contesto, culturale prima ancora che economico, indispensabile per vivere in un mondo sempre più connesso e più giusto. Pensare che salvare vite umane non sia una priorità assoluta è disumano come è ancora più abbandonare in mare vite umane. A tal fine Emergency, sulle orme di Gino Strada fondatore dell’associazione, ha acquistato una nave “Life support” per il salvataggio in mare- Sulle murate, dipinte le parole di Gino: “I diritti devono essere di tutti, sennò chiamateli privilegi”.

Il giornalista Giuliano Battiston rientrato ieri dalla Georgia, criticando l'attacco russo all'Ucraina, opinione condivisa anche dalla maggior parte dei giorgiani, ha ricordato le vittime della guerra in Afghanistan (circa 241 mila persone uccise dal 2001 al 2021) e ribadito come l'Italia, rimanendo inerte abbia confermato il suo ruolo totalmente subalterno agli Stati Uniti, dimostrando la propria incapacità di avere un benché minimo sussulto di dignità nazionale alimentando il mercato della guerra.

Infine la reporter Laura Silvia Battaglia, specializzata in aree di crisi ha raccontato la sua esperienza nello Yemen dove è ancora in essere un conflitto iniziato 6 anni fa che sta mettendo in ginocchio il popolo yemenita, già provato da numerosi disastri naturali che ne hanno da tempo caratterizzato la storia, dandogli il triste primato di Paese più povero del mondo arabo.

Ma perché c’è la guerra in Yemen? Quali sono i veri interessi sottesi? Questa è la domanda che il giornalista Iacona le ha rivolto. La risposta non ha tardato ad arrivare: si tratta di una guerra spesso definita come “il conflitto dimenticato” a causa della scarsa attenzione mediatica dovuta anche all’atteggiamento ambiguo delle potenze internazionali che hanno supportato gli interessi regionali di alcuni attori più che cercare una soluzione al conflitto anche per vie diplomatica. A causa di queste guerre uomini e donne, tutti civili, continuano a pagare il prezzo di conflitti che non accennano a finire. Per questo è necessario che tutti i paesi europei lavorino per difendere la libertà e la pace.

Ma bisogna dire le cose come stanno: l’Unione europea ha sicuramente un ruolo propulsivo, ma è illusorio pensare che essa possa agire da sola sul piano politico e militare. Sarà infatti necessario stringere solide alleanze con Stati Uniti e Nato come anche sarà decisivo il contributo di grandi democrazie asiatiche quali l’India e il Giappone.

Ha conclusione dell'evento “Dare voce alle vittime”, Riccardo Iacona, ha ricordato le parole di Gino Strada: “L'unica verità della guerra sono le vittime”.


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